SUB OLIMPIA
LA SUBACQUEA PER TUTTI
FIAS corsi subacquea

RACCONTI DI VIAGGIO

Nome in codice: Operazione squaletti d'acqua dolce.

Allora ricapitoliamo:
Muta e gav ok!
Pinne ok!
Zavorra non serve ce la danno lì.
Batterie per torcia ok!
Alla maschera nuova ho fatto il trattamento per non appannarsi.
Computer ok!

Bene tutto perfetto e organizzato.

Questo fine a Capo d'Acqua farò la mia prima immersione in lago ed entrerò ufficialmente nella famiglia di Sub Olimpia e non posso dimenticare niente e fare brutte figure.
Mi toccherebbe pagare da bere oltretutto e dissetare un gruppo di subacquei Bolognesi sarebbe come cercare di svuotare il mare con un bicchiere.

Ricontrollo tutto daccapo e c'è tutto.

D'altronde sono un militare ben organizzato io!

Prima di andare in Abruzzo faccio tappa a Roma per prendere Laura.

Lascio le valigie in deposito all'albergo e faccio il classico turista con cartina in tasca e bottiglietta d'acqua in mano.

Alle 17 prendo la mia futura sposa e partiamo alla volta di Capestrano puntualissimi.

D'altronde sono un militare ben organizzato io.

Arriviamo all'Agriturismo in perfetto orario nonostante il navigatore non ci porti proprio sul punto e in giro non è che ci sia la calca a darci indicazioni,ma, daltronde,sono sempre un militare ben organizzato.
E questo penso di me fino al momento in cui, scendo dalla macchina mi riempio i polmoni di aria buona e le orecchie del chiacchiericcio dei nostri amici sulla verandina e apro il bagagliaio;

sono un militare ben organizzato io???

NO,SONO UN AUTENTICO PIRLA IOOOO.

LE NOSTRE VALIGIE SONO RIMASTE A ROMA!!!!

In trenta secondi passo dalla tentazione di scaricare la colpa sull'Isis che mi ha rubato le valigie mentre rifornivo per farne un pacco bomba, a quella di risalire in macchina ed emigrare in Molise rifacendomi una vita con le uniche cose che mi erano rimaste: una umida e un gav.

Ma ahimè affronto la mia dolce metà che, dopo la notizia, di dolce non conserva più niente e pare piuttosto una murena a cui hanno tirato la coda.

Entro con la coda tra le gambe per salutare gli amici, tra cui Gabri (Bati) che allegramente mi chiede: “Tutto bene ragassi?”
“No”,rispondo e svelo il motivo, mentre penso a come svuotare il famoso mare con il bicchiere.

Tempo di una doccia e di girare la mutanda che mi porterò dietro per altre 28 ore e andiamo a cena, dove il mitici squaletti mi fanno dimenticare l'inconveniente con la loro tipica allegria e buonumore.

Dopotutto anche se gli dovessi pagare da bere, vale la pena far parte di questo gruppo.

Torniamo in agriturismo in tempo per prendere l'intertempo di Azzolini Paolo, che ahimè, non riesce a battere l'ottima prestazione di Racca Bruno che vince la tappa Bologna-Capestrano con sole 3 ore e 45'.
E bravo zio Bruno.

É ora di riposare e durante la notte sogno mari caldi al posto del lago gelato che mi aspetta l'indomani.
Avevo anche un caldo sottomuta regalatomi da Laura, ma che stava tenendo caldo alle mie magliettine nella mia valigia rimasta a Roma.
Beate loro.

Ed ecco arriva il mattino.
Ragazzi la signora ci prepara una mega colazione con tanto di biscotti fatti in casa e ....
bruschette olio e rosmarino???
Va beh paese che vai....

Alle 10.15 siamo al diving (non prima né dopo dicono) e dopo un briefing storico-subacqueo ci iniziamo a vestire.
Lì credo che siano stati gli amici in stagna a invidiare me visto le grosse pozze di sudore lasciate sull'erba.

Io entro per ultimo e a quanto pare non sembra che io senta freddo.
Speriam bene.
Bene si scende e ....meraviglia!
Ragazzi una limpidezza dell'acqua da commuoversi.
Vedo addirittura Laura&Laura piangere sotto le maschere dalla commozione.

É talmente limpida che intravedo le tacche del leggendario manomentro di Susanna e Merli non mi abbraccia scambiandomi per lei come a Calafuria.

Comunque l'immersione è breve ma spettacolare per visibilità.

Io resto estasiato anche perchè la mia umida fa il suo lavoro e io non avverto minimamente il freddo.
Alla faccia del sottomuta traditore.

Usciamo dall'acqua soddisfatti e andiamo a farci un meritato pranzo di fine gita.

Lì tra gli ippippì ippippì ippippì sussurrati del caro zio Bruno e i ciao ciao della nostra mascotte Ginevra, riceviamo le nostre tessere di squaletti Sub Olimpia e ne siamo onorati e felici.

Tutto è bene quel che finisce bene e sarebbe un finale perfetto...
...se non dovessi ripassare a Roma a prendere le mie valigie.

Sono o non sono un militare ben organizzato io?!?

(Scritto da M. Spina il 12 luglio 2016)

Ci siamo il grande giorno è arrivato il ritrovo è quello classico la piscina dello stadio sono le 9.45 i sub centauri cominciano ad arrivare numerosi anzi mi correggo è record assoluto di partecipanti 11 guerrieri delle 2 ruote e qualcuno con qualche ruota in più pronti a mordere le curve del circuito studiato dal socio Luca Beltrami, con la novità di quest'anno l' arrivo a Ponzano invece del classico fondovalle di Loiano.
Sono le 10 e qualcuno della scuderia Piaggio è in ritardo.

La linea di partenza si affolla di scuderie: 3 sono le Honda, 3 i Bmw, 2 Piaggio, 1 kawasaki, 1 Aprilia e un Quad di marca sconosciuta o meglio a me poco nota, ma sempre presente tutti gli anni guidata da un certo Racca sprovvisto del suo copilota Iole bloccata dalla febbre.
Finalmente l'ultimo pilota si presenta alla partenza facciamo le foto di rito e via si parte con un notevole ritardo sulla tabella di marcia fa già un caldo biricchino dice Susanna attraversiamo i viali e via Saragozza e prendiamo via del Genio piena di curve strettissime e piena di tornanti mi viene da pensare: chi è quel genio che ha studiato e pianificato questa strada, ma secondo me non doveva avere tutte le rotelle a posto.
Il giro continua con vedute di una bellezza unica sulle valli bolognesi. Passiamo il sacrario di Sabbiuno, Pieve del Pino, le Ganzole con il gruppo che viaggia un po' scremato ad un andatura cosi lenta che ci passano le biciclette in salita sbeffeggiandoci e ridendo di noi, ma il nostro Tour leader Luca Beltrami in testa al gruppo mantiene fiero la sua andaturina turistica, e come scopa finale il nostro direttore tecnico Roberto Manfredi, in mezzo al penultimo in solitaria posto viaggia una vespa 125 cc dal colore sugo d'uva che, con tutta la buona volontà, difficilmente poteva superare i 60 km/h, ma dal fascino indiscutibilmente un po' retrò della (moto) se cosi si può' chiamare e del suo pilota. Passiamo agevolmente il ponte di Vizzano e palazzo Rossi attraversiamo velocemente la Porrettana e ci dirigiamo verso Mongardino, dove ci aspetta la meritata sosta caffè al mitico bar ristorante la Grotta.

La sosta si protrae un po' più del previsto perché un pilota ma, non farò il nome, ha fame e deve prendersi il rinforzino; aspettiamo che faccia il ruttino liberatorio e via tutti in sella per l'ultima tappa: la terra promessa di Ponzano.
Ma appena giungiamo a Calderino la scopa si accorge di avere poca benzina e decide di cercare un benzinaio aperto tornando quasi a Zola. Dopo aver aspettato invano che Robby tornasse, decidiamo di incamminarci perché nel frattempo, a Calderino, la temperatura sale tanto da cambiare il nome in Calderone. Finalmente entriamo tutti vittoriosi nella tenuta dei Demaria dove veniamo accolti da fiori e un odorino di carne alla griglia e da stuzzichini caldi del socio Alvisi.
Foto di rito con relativo striscione e via si mangia di gusto spazzolando tutto quello che arriva ai tavoli. Dopo caffè e ammazza caffè si chiacchiera a più non posso di viaggi fatti e futuri, di moto e le immancabili immersioni. Già siamo sub, e qualcuno prende l'idea di un pisolino nell'erba dopo aver preso una discreta scimmia immortalata dal socio Luca Soldati molto vispo con gli scoop da mettere in rete come la pennica della Lucia stesa in un pisolino rigenerante.
Siamo alla fine del pomeriggio e della bellissima, almeno per me, giornata, con una menzione speciale all'ideatore della 4°edizione della moto grigliata Luca Beltrami, al morto grigliato di quest'anno Gigi Demaria per guasto alle forcelle, che succede solo a Martelli e prima ancora ad Auddino.

Un saluto caloroso, visto la giornata, a tutti i partecipanti soci vecchi e sopratutto a nuovi soci e piloti per la loro gradevolissima presenza.
Cordialmente vi saluto e ci vediamo alla prossima occasione.

(Scritto da R. Merli il 3 luglio 2016)

Il 29 Maggio 2016 si è svolta la 2°edizione della biciclettata Sub Olimpia.

La giornata dal punto di vista meteo non prometteva nulla di buono.

Ma nonostante tutto ecco che si presentano al via 11 Subciclisti temerari decisi a sfidare il meteo. Il ritrovo dello stadio ci trasmette adrenalina e qualche dubbio ognuno di noi si presenta al via con i più svariati mezzi a due ruote.

Racca e Iole si presentano in Tandem arancione stile Crucco, la Simona che si presenta in Graziella, la bici d'assalto delle truppe tedesche durante la 2° guerra mondiale ora in possesso di Cannolo, la versione touring di Ulisse maglia gialla del Tour e Luciano con bici da corsa modello Coppi con sella in pelle consunta e lubrificata per una maggior aderenza; e stavo dimenticando Bati con bici configurata con freni a disco autoventilati e cambio modificato e Paolo con bici della figlia con ammortizzatore davanti senza gas e praticamente inutile.

Finalmente partiamo, ma dopo 1 km c'era già chi chiedeva una tappa caffè, di questo passo e andatura 6/8 km orari ci sorpassavano anche le nonne e l'arrivo fissato per le 12.30 diventava pura utopia. Riesco a convicerli per una sosta a Casalecchio. Incredibile un po' di sole ci bacia mentre prendiamo il sudato caffè insinuando il buon umore al gruppo.

Via si riparte, ma l'entusiasmo si spegne presso i laghetti del Maglio dove ci attende il dio della pioggia con un'autentica bomba d'acqua. Ma il gruppo, per nulla intimorito, arriva compatto a destinazione nei tempi stabiliti anche se bagnati come pulcini. Paolo, il solito generoso, aveva adottato lungo il tragitto una coppia di rane ospitandole nelle sue scarpe.

All'arrivo ci attendeva il resto del gruppo diciamo i relativi team mangerem che ci ha accolti come eroi (qualcuno dicendo voi siete matti oppure era ora è la mezza e abbiamo fame).

Finalmente ci siamo tutti e possiamo cominciare a mangiare e tra vari brindisi, Hurrà, consegne di alcuni brevetti e canti gaudiosi della mascotte del gruppo Ginevra, il giorno scorre veloce e si avvicina il tempo del ritorno; cogliendo uno spiraglio di sole, decidiamo di partire per tornare allo stadio (arrivo): da veri eroi e piccoli Nibali decidiamo per il giro lungo con annesso gran premio della montagna con salitina spezza gambe.

Come non detto Azzo vince in scioltezza in allungo il GPM seguito da Bati come al solito competitivo il sottoscritto e il sempre verde Luciano, mentre Racca arranca in salita boicottato dalla Iole che fingeva di pedalare e ne approfittava per rifarsi le unghie. Una menzione speciale per la Simo, per la salita a spinta sostenuta da Alfredo che le faceva da motivatore.

Arrivati a Palazzo Rossi ci attendeva il fotografo ufficiale Roberto Moleterni per la foto al castello e il gruppo sempre compatto.

A Pontecchio la panzer bici di Cannolo lo costringeva ad una sosta tecnica, strano ricomincia a piovere, ma siamo vicini alla meta ultimi 6 km all'arrivo e scatta la volata finale. Ecco il traguardo: lo stadio, è finita alla prossima.

Un saluto a tutti i partecipanti subciclisti e i fans del mangiareccio.

(Scritto da R. Merli il 29 maggio 2016)

“Quando il Direttore tecnico chiama un Subolimpico risponde!”

Comincia così la mia partecipazione al Trofeo Escuriale, edizione 2016, che è una gara a cui partecipano tutte le sezioni della FIAS nazionale.

Oggetto della gara: tecnica subacquea e apnea.

Molto bene, ho il brevetto base da 5 mesi e all’attivo “ben” 5 immersioni quindi sono talmente pronto che il suddetto Direttore deve esporsi in prima persona ai big della FIAS in merito alla mia adeguatezza...

Ottimo, le premesse per il successo ci sono tutte, ma Robby mi rassicura che è per stare tutti insieme.

Mi butto a pesce su ogni cosa nuova e quindi via, sono dentro!

Arriva la mail con il regolamento e non ci capisco una mazza...iniziamo bene! Lo rileggo e lo imparo a memoria, dai ci siamo, pronti per la prova in piscina e qui ci sta un grazie a Bati, Ulli, Azzolini (e spero di non dimenticare nessuno) per aver costruito il percorso ara in vasca piccola in modo ineccepibile, d’altro canto l'ha fatto Bati quindi non c’erano dubbi sul risultato.

La parte inizialmente più temuta (l’apnea) fila liscia easy quindi quella con bombola cosa volete che sia...

Perfetto, al primo tentativo mi perdo con la maschera oscurata e un po’ si incarta anche Robby. Il mitico Raffi (il terzo componente del team Subolimpia) invece no… avevate dei dubbi?! In ogni caso capiamo subito che sarà la parte più ostica del percorso.

Torno a casa pensando positivo solo perchè nella testa mi rassicurano le famose parole di Cannolo: “è solo per stare insieme”. La storia prova che aveva torto.

BEBEP BEBEP BEBEP ore 5.45 di mattina, DOMENICA mattina (lo so Bati tu eri già al lavoro dal turno di sabato ma io non ho il fisico e dormo ancora 15 minuti). Ovviamente faccio tardi, inforco lo scooter con i caccolini negli occhi e alle 6.20 sono alla punta. Tutti in macchina dei Cannoli dove c'è l'angelo che deve fare la nanna...il problema è che Ginevra non ci pensa minimamente e fino a Milano siamo tutti e 5 cullati dal classico intramontabile "Carissimo Pinocchio", ninna nanna che ancora mi gira in testa ogni volta che spengo la luce.

Il clima di tensione agonistica generato dalla colonna sonora si smorza alla pausa caffe in A1, a pochi km dalla piscina della Sottopressione, la società organizzatrice.

Dato che la pupa è sveglia (sicuro più di me) decidiamo di caricarci con la canzone dei pirati che corrono sui ponti delle navi e che scassano le casse (se vi interessa il titolo chiedete alla Ros che deve averla salvata sul telefono... è fighissima!!!!)

Arrivati! Scarichiamo la poca attrezzatura e in pochi secondi siamo a bordo vasca e lì le parole di Robby capisco che erano state dette solo per incastrarmi: ci sono sub con mute nere e lucide che nemmeno nelle più grandi sfide di apnea tra Pellizzari e Pipin...vabbè, siamo qui, faremo del nostro meglio!

Parte la prima concorrente con un’apnea da professionista e, come dice lo speaker, per una con un personale di rana subacquea di 100m... giusto per far sentire subito a proprio agio gli altri partecipanti, insomma.

Sta di fatto che invece la parte con le bombole la cannano quasi tutti, divento ottimista e capisco che il vantaggio di essere ultimo è che posso imparare dagli errori degli avversari e poi, vuoi mettere se proprio il pischello ce la fa?!

Il primo dei nostri a cimentarsi nell’impresa è il Direttore, segue Raffaele e poi tocca a me: pronti, via e l’apnea è fatta, infilo la maschera oscurata e sono più concentrato che alla discussione della tesi di laurea. Arriva il difficile, l’interruzione della cima....dove ricomincia, dove ricomincia.....ECCOLA!!! WOW, ci sono riuscito!!!!

25 metri stile alla morte e spero di portare più in alto possibile lo squalo blu!

A pranzo l'atmosfera cambia, le facce tese dei varesotti e dei novaresi sono distese e capisco che Cannolo aveva ragione, siamo tutti felici di essere qui a passare una bella giornata di sport.

Prima della premiazione Escuriale ci fa in GAG (ma non mi sembra uno che scherzi poi molto): “Uè Bologna, allora l'anno prossimo tocca a voi!”.

Dovevate vedere le facce: la Ros ride istericamente per tutta la premiazione facendo suonare in modo compulsivo il librino di Ginevra, Robby aveva già acceso l’hard disk cerebrale e probabilmente aveva già steso una prima check-list, Raffi, impassibile, non lasciava trapelare nessuna emozione apparente.

Il presidente ufficializza il tutto e così, senza nemmeno rendercene conto, Subolimpia sarà l’organizzatrice del 10° Trofeo Escuriale!

Come è andata? Non importa. L'unica cosa che penso in macchina mentre torno a casa è che sono felice di ritrovarmi in un bellissimo gruppo e di essere coinvolto per far sì che possa diventare sempre più grande!!!

E PER LA SUBOLIMPIA HIP HIP HIP HURRAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

(scritto da R. Baietti l'8 maggio 2016)

Finalmente ci siamo: è Domenica parte la 2° edizione del Moto Grigliata Sub Olimpia. Il gruppo è carico di entusiasmo, il ritrovo è davanti alla nostra casa madre: la piscina dello stadio. Le moto sono lucide e rombanti, beh non proprio tutte sono moto o degne di quel nome, alcune sono scooter, vespe e un quad che per un purista motociclista è un forzatura, ma di chi poteva essere se non di Racca con la sua fedele compagna Iole? I partecipanti alla partenza del giro vengono citati dagli altoparlanti dello stadio accompagnati da un alè ooh (ok forse sto esagerando con la fantasia), però prima non si parte senza la foto ricordo di gruppo, che non può mancare.

Alla partenza abbiamo il seguente schieramento puramente casuale:

Roberto e Susanna su Honda

tutta bianco e nera, strano per uno come me, però la sensazione di dominali, standoci seduto sopra è magnifica, il potere su Juventus e Virtus è impagabile.

Roberto by cannolo su Piaggio

meno male senza quell'orrenda maglietta comprata in quel di Torino!
Una volta per tutte gli scudetti sono 30 e non 32, riescono a rubare anche su una maglietta stampata dai cinesi.

Luca B. su BMW

Lorenzo su a sorpresa su Piaggio

Luca S. su Piaggio

Giovanni su Suzuki

ritirato x rottura mortogrigliata 2014
Michele e Roberta su Aprilia mortogrigliata 2013

Racca e Iole su Goes (quad)

Bati su Honda
soprannominata CBR ciao ciao

Ori su Honda

Roberto N. su Piaggio.

Sono circa le 10 e si parte in direzione Casalecchio di Reno; dopo il ponte del fiume si gira verso via Ronzani per evitare fastidiosi foto red, proseguiamo rombando e non suonando i clacson come veri maragli, noi siamo dei veri signori.

Lasciando sulla nostra sinistra lo storico palazzo Rossi ci dirigiamo verso il ponte di Vizzano costruito nel ventennio.

È sempre affascinante e suggestivo attraversarlo in moto con il cigolio poco rassicurante delle travi in legno! Il paesaggio cambia in modo drastico al di la del ponte, lasciamo le vie più battute dal traffico per inoltrarci in stradine strette e con al fianco verdi prati, dolci colline in fiore e uccellini cinguettanti. Che bella immagine! Ma forse sto esagerando, chissà cosa c'era nella colazione stamattina, comunque i paesaggi sono belli.
Cominciamo la salita e lo scorazzare per il crinale con alcune viste mozzafiato. Prima di arrivare a Monzuno, ridente località turistica sulle colline Bolognesi, facciamo un fuori programma e ci fermiamo a Brento per prendere il caffè e per far riposare le donne o uomini con problemini alla prostata.
Si riparte dopo il pit-stop direzione Madonna dei Fornelli per poi effettuare la discesa per raggiungere il fondovalle e il posto griglia dove ci aspettano gli altri per aprire le danze e dare il giusto onore al maialino sottoforma di salsicce pancetta e coppone. Mettiamoci anche un po' di verdura che non guasta, ma poca: noi siamo per la sostanza.

Sul posto troviamo già perfettamente organizzati Rosanna e Luciano e tutto il gruppo circa 40 persone, chi affetta chi pulisce i pomodori chi prepara le bruschette e chi si gode la giornata o come la famiglia Alvisi che sforna delizie in continuazione per la gioia di tutti noi. Via non perdiamo tempo ai bracieri e via si mangia e sopratutto si beve bianco o rosso non fa differenza, vero Luciano?
Tutti i centauri che hanno partecipato al giro sono entusiasti del percorso ideato e creato dal nostro mitico Luca Beltrami.

Racca fa brindisi in continuazione e viene assoldato anche dai tavoli vicini come capo clan.

L'atmosfera è gioviale, si vocifera, si parla di immersioni recenti e passate, di luoghi remoti, di vacanze appena terminate o da incominciare, si ride e si corre, insomma si fa festa: è proprio bello ritrovarsi a festeggiare e rivedere persone che durante l'anno si vedono poco per svariati motivi, i vecchi soci e persone non sempre assidui frequentatori, ma che hanno contribuito a creare la nostra storia, ma ogni tanto riportarli tutti sotto la nostra mitica bandiera non ha prezzo. VIVA IL SUB OLIMPIA. Per me ci sta un HURRÀ.

La pancia è piena, abbiamo onorato il maiale e bacco come si deve ed ecco la sorpresa della festa: una mega BATTAGLIA NAVALE alla conquista di un forziere pieno d'oro o forse no. Mamma che fatica iniziare il gioco la gente è troppo polleggiata, ma piano piano riusciamo ad iniziare.

La battaglia è cruenta, tutti contro tutti, le navi affondano una dopo l'altra, ma alla fine vincono i Tedeschi capitanati da Luca Soldati con Claudia Possenti e Francesco. Racca è stato sconfitto ancora una volta dal suo rivale più agguerrito Luca Soldati. Onore delle armi agli equipaggi sconfitti.
Chissà se i vincitori aprendo il forziere troveranno un tesoro... oppure no?

La giornata volge al termine, si comincia a sbaraccare, ci siamo divertiti, le persone si avviano verso le proprie case.

Un saluto anche a due soci lontani che non hanno potuto esse tra di noi Gianni Lioi (fratello nerazzurro) tornato in Cile e Francesca Raffini in quel del lago di Costanza in Germania.

P.S. un saluto speciale al nostro amico Gianni Cascini che recentemente ha avuto dei problemini. Speriamo di rivederlo presto tra di noi e partecipare alle nostre iniziative, perché noi del sub olimpia siamo tosti. Sicuramente mi dimentico di qualcuno, ma tutti i presenti sono stati determinanti per la riuscita di un classico del Sub Olimpia il cibus abbundantis.

(scritto da R. Merli il 25 Maggio 2014)

Bene!!! Ormai ci siamo, attrezzatura pronta!! Si fa il veloce controllo dell'attrezzatura (lo sapete che check in tradotto vuol dire accettazione, cioè l'atto di essere ammessi in un albergo ospedale,aeroporto ecc.??). muta, erogatori, pinne, GAV…GAV!!?? ma chi se ne frega del GAV!!! Tanto questa immersione sarà “alla vecchia”... già immagino il mio giro e mi vedo a pulire la targa quando all'improvviso mi arriva un messaggio sul cellulare: “ causa tempo l'immersione viene annullata"….peccato!!Solo il giorno dopo capirò bene il perché dell'annullamento dell'immersione.

Ma andiamo per ordine:

Il ritrovo è la mattina presto al Meraville, dove ci aspetta il nostro autobus...un autobus tutto per noi!! Non mi pare vero...si parte subito a prendere il secondo gruppo e già l'atmosfera e l'umore sono ottimi nonostante il tempaccio. Si va verso l'acquario di Livorno che a quanto pare è stato riaperto dopo tanti anni. Se non possiamo vedere la fauna sott'acqua la si vede su un acquario...giusto??? Peccato che l'acquario è completamente allagato e invaso dall'acqua del mare (non è una presa per il fondo schiena) che ha creato non pochi disagi in tutta la costa della città toscana: strade bloccate,sassi,blocchi del traffico, acqua ovunque e forti raffiche di vento. Preoccupato per la sorte di quelle povere cernie ed aragoste alluvionate si risale un'altra volta sull'autobus e si va...si va dove??!! Già son saltate due cose su quattro e le facce preoccupate del nostro direttore e presidente si fan notare...intanto ci vengono regalate delle bellissime magliette che richiamano questo “bellissimo" giorno. Si decide allora di sfidare la sorte e di andare a Calafuria nonostante il tempo non sia dei migliori per temporeggiare un po'. Troviamo il bar aperto, e si inizia subito a fare casino nonostante il tempo sia tutt'altro che sereno. Il mare impetuoso ci attrae senz'altro per la sua potenza e il rumore che crea, ricordandoci l'urlo di qualche bestia mitologica...nonostante tutta quella furia tutti rimaniamo quasi in estasi al vedere quel mare che a molti di noi ha dato tanto e che di solito è così tranquillo...vederlo così agitato ha qualcosa di veramente bello, è vivo, un po' arrabbiato ma sempre “il nostro mare” che personalmente mi da lezioni d'umiltà, di quanto sono piccolo al suo cospetto.

Dopo un po' si decide di andare al nostro ristorante di fiducia a Montenero, dove abbiamo mangiato veramente bene e tanto!!! Forse il sottoscritto non è affidabile come critico sulla qualità delle pietanze, visto che mangio anche i sassi quando ho fame, ma sono un grande intenditore di quantità.

Sarà per la temperatura gradevole del locale, o forse per l'ottimo vinello ma si sta veramente bene qui!! Vedo e sento i ragazzi ridere, parlare animatamente, in poche parole c'è vita e voglia di stare insieme...sembra quasi una di quelle famiglie numerose che si trovano al compleanno di qualche vecchio parente dove ci sono quegli zii che non si vedono quasi mai in giro, i cugini lontani, ma anche quelli che frequenti ogni giorno...ecco!! Intanto che capisco cosa sia per me Sub Olimpia, il direttore ed il presidente chiedono la parola: vengono ringraziati tutti i presenti e vengono chiamati uno a uno chi ha fatto e fa possibile affinché il nostro squalo possa vivere ancora. Con delle frasi a rima create per l'occasione da Laura e lette dalla nostra “Ross”, vengono chiamati per un meritato applauso ed un “attestato di merito” i nostri istruttori e soci fondatori. Non posso negare che è stato commovente e che ho visto qualche istruttore duro e puro con gli occhi brillanti dall'emozione...ma non farò nomi!!

E come negare la mia sorpresa all'essere chiamato pure io (di fatto mi è andata di traverso la polenta col ragù)!!! E vedermi consegnare il brevetto e diploma di allievo istruttore e di guida subacquea!Credetemi in quelle situazioni non so veramente mai come comportarmi ma vi posso dire una cosa: è stato bellissimo!!

Infine, è arrivata una magnifica torta con il nostro simbolo ben in vista. Dopo aver ringraziato la cuoca, corso al bus per ascoltare la partita dell'INTER che giocava contro il BOLOGNA (li abbiamo massacrati i rossoblu) e fatto ritorno a Calafuria per bellissime foto, ho ripreso a pensare cosa sia per me Sub Olimpia..e scoprii all'improvviso che per me Sub Olimpia è sinonimo di FAMIGLIA...fatta di tanta gente molto diversa tra di loro ma che ha la stessa passione e amore per il mare che ho io. Anzi, forse non ho mai imparato ad amare il mare con tanta forza e convinzione come adesso. Tutto questo grazie a quello squaletto che mostra fiero i suoi bianchi denti da ormai 44 anni. Vi siete mai chiesti come mai lo squalo ha così tanti denti e non sembra perderne mai uno? I loro denti sono disposti in file, in genere sei, nell'arcata superiore ed inferiore, e si muovono progressivamente in avanti, in modo da sostituire in continuazione i denti della fila più esterna. Ecco...NOI siamo i denti del nostro squaletto olimpionico!! Quelli più in avanti sono tutti i nostri vecchi sub che hanno reso possibile ciò che abbiamo adesso, seguiti dalle file centrali di cui penso di far parte, e che cercano di migliorare e mantenere ciò che con tanto sacrificio è stato fatto in passato…..affido alle future generazioni la continuità della nostra bellissima società, e che anche loro crescano forti e belli come il sorriso della nostra mascotte.

Ormai questa lettera d'amore camuffata da racconto di viaggio è giunta alla fine...Grazie a tutti per condividere con me, freddo, pioggia, vento, polenta e ragù, salumi, vino, torte e tante emozioni.

Auguri all'Olimpia della subacquea!!!
Gianni “el clandestino" ma questa volta "con camisa”


PS: Se siete alla ricerca di amicizie vere, forti emozioni o magari siete in carenza di azoto chiedete consiglio al vostro squalo di fiducia. Andrete a colpo sicuro...

(scritto da G. G. Lioi il 23 Ottobre 2012)

Sabato 23 Giugno 2012 ritrovo alle 10:30 presso Autogrill Santerno Ovest. Racca si presenta puntuale a casa mia alle 9:30, carichiamo la macchina e intanto si sintonizza su Rai Uno per sentire i tempi delle prove libere: Alonso 1.40. Si può fare meglio... Così nonostante il traffico e la via Emilia intasata siamo arrivati primi con 10 minuti di anticipo. Io per la prima volta nella mia vita ho allacciato le cinture posteriori, stavo aspettando solo che la torre di controllo desse l’ok per l’atterraggio e ho spento i dispositivi elettronici.

Subito dopo arriva Bati con Marcello e Michele.. hanno perso qualche minuto perché Michele ha provato ad intortare la signorina del pagamento automatico del casello.. sostiene che il suo modo di dire arrivederci è molto sensuale e sa di ragazza seria. Di seguito arriva Luciano con la muta già indossata per la paura di perdere la prima immersione, poi Cannolo e Rosanna che stranamente non sono arrivati in anticipo per proporre qualche Gadgets Sub Olimpia, ma anzi, mi hanno telefonato alle 10:00 per sapere le info sul traffico e per ricordarmi che quest’ anno non ho ancora fatto la tessera di socio.

Accompagnati a Roberto e Rosanna si sono presentati papà Guido e Fernanda, già in tenuta sportiva. Abituati alla maratona di NEW YORK pensavano di farsi una camminata defaticante dal Casello di Imola alle Tremiti.

Dopo sono arrivati Lorenzo e Vita, Gigi e Daniela con figlio Simone, Nicassio e Paola. Mi sono un po’ perso per vedere i lego di Simone, dei personaggi tratti da cartoni animati fatti con i lego. La cosa mi stava prendendo ma era il caso di partire, quindi abbiamo rinviato l’argomento ad un cena appena giunti sull’isola. Ci siamo guardati un po’ in giro per rintracciare Vita e Paola, che essendo molto rumorose ci costringono sempre a metterle un apposito sonaglietto marcato SubOlimpia per rintracciarle.

Mancava ovviamente anche Michele, che si era perso tra la Cassiera e la Barista.

Lucio, Giovanna il bimbo Giorgio, sapendo la velocità di Racca e per non essere da meno hanno deciso di andare avanti ed aspettarci ad un Autogrill vicino a Termoli. Era parecchio che non facevano un viaggio con noi, infatti Giovanna dopo il figlio ha appeso le pinne al chiodo.

Così siamo ripartiti, Racca sentendo i tempi di Alonso, e per la paura di aver perso il gruppo, ha fatto il cambio gomme, ed è partito talmente veloce che il Navigatore ha iniziato a segnalare le code per incidente del giorno prima.

Una volta raggiunto l’ultimo Autogrill dove ci aspettava Lucio, ci siamo rinfrescati un attimo, ed essendo molto in anticipo, ho preso un Gratta e vinci, purtroppo perdente che prontamente ho provato a rivendere al bimbo Giorgio per 5 EURO. Sebbene non ci sia riuscito, gli ho strappato 2 pile usate per 10 euro: sono un affarista.

Compattato il gruppo si parte per il traghetto.

Ovviamente io Racca e Iole abbiamo avuto anche il tempo di fare un giretto ai TRULLI di ALBEROBELLO. Ho fatto notare che forse eravamo arrivati un po’ lunghi, così siamo tornati indietro e ci siamo tutti regolarmente imbarcati alle 17:30.

Verso le 18:30 siamo arrivati alle isole. Si approda a SAN DOMINO la più grande delle tre, ma arrivati al porto non si può non notare l’isola di San Nicola, con la sua Bellissima fortezza e un ristorante molto carino e suggestivo sulla spiaggia. (Ristorante la Conchiglia.. ricordiamoci questo nome..)

Il personale dell’albergo ci stava già aspettando. Molto disponibili, e la struttura nonostante sia solo un 3 STELLE secondo me è molto valida. Albergo EDEN, già il nome una certezza.

Camere molto spaziose, aria condizionata, frigo bar, ma il punto forte è sicuramente il bellissimo terrazzo – ristorante vista mare. Solo questo vale il prezzo del soggiorno.

Se vogliamo fare una critica il BOX doccia, grande come un scatoletta di tonno, per lavarsi occorre entrare un pezzo alla volta e ricomporsi all’uscita.

La giornata quindi si è conclusa con fiaccolata e cena di benvenuto con racconto da parte di uno speleologo sull’origine delle Tremiti. I primi 10 minuti sono risultati molto interessanti, ma dopo, presi anche dalla stanchezza del viaggio, io e Costagli abbiamo cominciato un po’ di riscaldamento pre-nottata e ci siamo messi a russare a tavola.

Per ridare un po’ di vita alla serata che si stava spegnendo, Roberto e Costagli hanno deciso di approfittare e consegnare il brevetto OPEN a Michele, che ovviamente si era fermato alla RECEPTION per parlare con la Segretaria. Finiti i festeggiamenti, tutti in branda per dormire.

Io e Costagli in camera insieme, dopo il riscaldamento fatto a tavola, abbiamo iniziato il concerto notturno in assolo con grilli a coro.

Domenica 24 Giugno.

Colazione alle 7:30 e ritrovo al Diving per prepararci alle immersioni.

Alla colazione ovviamente mancavano BATI e LUCIANO, che si era recati direttamente il DIVING alle 06:00 per preparare l’attrezzatura, sperando anche in una immersione di prova nella vasca lavaggio mute del Diving.

Diving molto accorto, troppo accorto ai minimi particolari. Sembrava una organizzazione Tedesca:

l’angolo dei piombini, quello delle mutine,quello delle cassettine, quello delle bomboline, quello delle mascherine, quello dei giubottini, doccine a gettone e uffici rigorosamente puliti con obbligo di entrare in giacca e cravatta. Tanto precisi che si sono scordati di chiedermi il brevetto, forse anche tratti in inganno dal fascicolo rilegato presentato da Nicassio, che per essere certo ha presentato anche la tessera della COOP e di Esselunga.

Le immersioni in questo Diving rientrano nel pacchetto fino ad una certa profondità, dopo hanno brevettato il tariffario a consumo. Una immersione a 40 metri, la chiamano PUNTO 55, per gli euro che ti chiedono in più rispetto alle loro immersioni Standard: Secca di Punta Secca, Scoglio della Cernia (manco l’ombra) e Secca della Vedova (probabilmente Vedova della Cernia). Praticamente se vuoi fare qualche immersione particolare paghi come una settimana a Sharm El sheikh.

La chicca però e che ti assegnano un numero con una targhetta, da ricordare perché lo sarai per tutta la settimana. Mi sono sentito come a scuola, stessa ansia da interrogazione, e per ricordarmi il numero 7 pensavo continuamente al numero 8 che avevo.

Tutto sommato dovevo solo ripassare l’elenco e fermarmi al nome prima del mio (AVONI,BONETTI,BURNELLI,CAVANA,CECCARELLI,DE LUCA, GARZESI,GIORGIO!!!). Ovviamente come da copione, nonostante i miei ASTUTI accorgimenti, ho scambiato numero e attrezzatura già alla prima immersione.

Mi sono trovato configurato con l’attrezzatura di Cannolo, con 3 torce, 3 bussole, 3 Computer, 3 erogatori, 3 maschere, 3 tabelle. Per lui il 3 non è solo il numero della maglietta ma è uno stile di vita. ( il Diving, non sapendo i nostri numeri di maglietta, nell’occasione gli aveva assegnato il numero 8 il mio!!!! AVONI, BONETTI, BURNELLI… J)

Alla fine della mattina si è deciso di fare una immersione di prova, per i meno esperti, andando nell’isola accanto (GROTTA DEL FERRAIO). Nonostante le premesse, si è rilevata una delle immersioni più interessanti, dove abbiamo visto un Polpo, qualche scorfano, vacchette di mare, qualche Musdea e qualche Murena.

Nell’attesa della seconda immersione abbiamo deciso di fare un giretto all’isola di San Nicola.

Vale la pena fare un giretto in questa piccola isola, dove la fortezza si erge dominante sul porto. La maggioranza degli abitanti praticamente vive quà.

Nel tornare indietro la nostra attenzione si è soffermata su due bambini che pescavano. Abbiamo notato che quando recuperavano qualche pesciolino lo mettevano sulla banchina a cuocersi direttamente al sole.

Ho fatto notare che il pesce così forse non sarebbe stato buono da mangiare, non più tanto fresco, dopo una precottura sotto i raggi solari e sui massi roventi.

I bambini non hanno battuto ciglio:

“Tanto noi non lo mangiamo mica, lo vendiamo al Ristorante la Conchiglia!!” (come Baccalà essiccato???)

L’ho sempre detto che i bambini sono la bocca della verità, vai da loro e scopri anche quante volte è arrivato l’idraulico in tua assenza.

Tornati a San Domino il pomeriggio presentava per tutti gli incazzati e configurati l’immersione a Punta secca all’isola di Caprara.

Dove ovviamente ho visto poco e il DIVING tanto accorto e preciso, ha perso metà del gruppo alla prima immersione (la responsabilità va sempre divisa!!!).

Cannolo si è un po’ arrabbiato, visto che le sue 3 Bussole stavano dicendo che eravamo un po’ lontani dal gruppo. All’uscita sul gommone Bati ha narrato di aver visto comunque uno squalo tigre, uno martello e forse un bianco, ma non era sicuro perché genericamente gli squali si prendono paura di lui quando lo vedono e fuggono.

La giornata si è chiusa con cena e partita dell’ITALIA. E che partita..

Lunedì 25 Giugno.

Colazione alla solita ora (7:30) pronti per le due immersioni previste in giornata.

Bati e Luciano come sempre erano già belli schierati e configurati alle 7:20 sul gommone.

Ci è sorto il dubbio che dormissero direttamente in muta per non perdere minuti preziosi nella vestizione.

Scoglio della Cernia e Secca della Vedova, che come detto vanno accoppiate, sempre all’Isola di Caprara.

Immersioni abbastanza comuni, almeno per noi, che dopo aver visto USTICA nel 2011, non ci è sembrato di vedere nulla di particolarmente eclatante.

Castagnole, Murene, Gronghi, Vacchette di Mare, e diversi Scorfani. Gli abitanti dell’isola sembra non siano molto interessati alla carne di qust’ultimo pesce, visto che è risultato dominante nelle nostre immersioni, mentre delle altre specie si contano gli avvistamenti su un palmo di una mano.

Per dire la verità avremmo potuto vedere anche una bellissima Aragosta, ma al segnale della Guida 1 alla volta, Costagli ha capito: DEVI VEDERE SOLO TU!. Entrato per primo, probabilmente anche approfittando del polverone tirato su, ha nascosto l’aragosta nel sotto muta.

All’uscita, quando abbiamo chiesto spiegazioni del polverone e di quella strana protuberanza nella muta, ha dichiarato di essere un nuovo tipo di lampada di sicurezza, che si muove in autonomia per essere recuperata più velocemente all’occorrenza.

Quando è arrivata al livello dei plantari ci è sorto qualche dubbio..

Martedì 26 Giugno

Immersione più bella e interessante: La SECCA DI PUNTA SECCA.

Verso i 35 metri si arriva da una bellissima parete ricoperta di GORGONIE di vari colori, che creano un giardino fiorito incantevole. A parte le solite castagnole e qualche nudibranco non abbiamo visto molto pesce.

Prima di risalire però in una spaccatura della roccia erano presenti diverse musdee che non sembravano intenzionate a muoversi, probabilmente terrorizzate da qualche pescatore passato in giornata. (A NOI IL PESCE PIACE MANGIARLO!! Dichiarano gli isolani!!)

L’immersione pomeridiana è stata fatta a PUNTA SECCA, secondo me nella norma, niente di eclatante.

Questa mie considerazioni saranno smentite da Bati, che ci ha chiesto se avevamo visto le CERNIE contro la Murena. Io ho risposto che qualche mese fa ho rivisto GOLDRAKE CONTRO IL GRANDE MAZINGA, forse di pari interesse e più realistico.

Mercoledì 27 e Giovedì 28.

Comincia la dispersione, il pacchetto da 10 immersioni sta per esaurirsi, e il nostro gruppo per motivi vari sceglie momenti diversi della giornata per immergersi, pur rimanendo quella mattutina la più gettonata da tutto il gruppo.

PUNTA SECCA sia come PUNTA che come SECCA, sia come SECCA DI PUNTA o PUNTA DI SECCA o PUNTA PUNTA, SECCA SECCA è quella più ricorrente nei nostri libretti di immersione.

Probabilmente con 5 punte si vince la teiera delle isole Tremiti.

Mercoledì sera devo ammettere però che abbiamo fatto una bellissima immersione notturna alla Secca della Vedova (della Cernia).

Sarà che l’immersione notturna ha sempre un suo fascino particolare, la sensazione di fluttuare nello spazio. Ma a parte questo, un vero tripudio di vita: aragoste, scorfani, murene, polpi, nudibranchi, donzelle, granchi facchini della BARTOLINI. Sotto il cappello si apre una grotta passante, una sorta d’ampia fessura che conduce nella semioscurità, bella di giorno, fantastica di notte.

Quasi al termine dell’immersione ci fermiamo ad ammirare un bellissimo POLPO bianco che cerca di mimetizzarsi tra le rocce .Sicuramente era più di 1 Kg. Racca ha tirato fuori il barbecue.

Giovedì sera partita dell’ITALIA. E’ semifinale con la GERMANIA!! Altra grande partita che ci consente di spararci un birrino prima di dormire.

Venerdi 29.

Giornata di riposo, finite le immersioni decidiamo di affittare un gommone per fare il giro dell’isola. Michele dopo l’ultima immersione e 2 docce all’aperto si dilegua in camera per una 3 doccia. Gatta ci cova.. probabilmente avrà impezzato la donna delle pulizie.

Abbiamo preso comunque un gommoncino da 15 cavalli (di cui 2 zoppi) in 5.(io, Marcello, Cannolo, la Ros e Bati), il restante del gruppo si è dileguato in spiaggia o ha affittato un secondo gommone.

Forse per 5 persone era un po’ piccolino, ma Bati lo guidava come se fosse il comandate della COSTA CONCORDIA, con la differenza che non ha mai abbandonato il timone, neanche per fare un bagnetto sulla riva. Un vero comandante della nave non abbandona mai la guida!! Ripeteva..

Aveva preso questa cosa del capitano della nave talmente seriamente, che per farci fare un bagnetto ha prima preteso che indossassimo i giubottini di salvataggio.

Il nostro inchino alle Tremiti fortunatamente ha avuto un esito migliore però.

Sabato 30.

La nostra vacanza è finita, c’è chi parte di primo mattino e chi nel primo pomeriggio.

La mattina però scatta la sorpresa che non ti aspetti:

Michele che è rimasto a vagare tutta la notte si presenta in dolce compagnia e decide quasi di non partire. Non ci crede ancora nessuno. I più maligni sostengono che sia stata una bambolina gonfiabile che muoveva astutamente come Ventriloquo.

A parte tutto, eravamo contenti per lui se la cosa fosse andata a buon fine.


Il nostro viaggio quindi finisce quà, ma sono certo che ce ne saranno tanti altri.

Mi auguro che in tanti leggano questo racconto, e che in tanti si avvicinino a questo bellissimo sport. Quando ho iniziato anni fa, mi entusiasmava l’idea di quello che avrei visto e il silenzio che si sarebbe creato in torno a me, lontano dalla confusione della vita di ogni giorno.

Un momento per staccare, un momento in cui sentire solo il tuo corpo e il tuo respiro.

Poi con il tempo, sono stato preso anche dallo spirito di famiglia che si è creato in questi anni di Sub Olimpia dove il divertimento e l’ignoranza hanno sempre regnato sovrani!!!

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Claudio - TATO

(scritto da C. Giorgio il 26 giugno 2012)

Questo è il racconto del più bel viaggio che potessi mai fare, un viaggio ricco di amicizia, di colori, di mare, di fantasia, di emozioni.

Siamo partiti il 18 giugno alla volta di Ustica, che abbiamo raggiunto dopo 2 voli aerei ed un aliscafo; ad accoglierci c’è Michele Talluto, che avevo già conosciuto in fiera e che è stato il nostro “angelo custode“ per tutta la vacanza: ci ha coccolati sulla terra ferma, facendoci gustare i migliori piatti che può offrire l’isola, sul gommone, facendocelo trovare ogni mattina pulito dalle cacche di gabbiano, sott’acqua guidandoci in quelle che vengono definite, le immersioni più belle del Mediterraneo.

Il tempo non è stato altrettanto accogliente, il primo giorno niente immersioni, per cui ci siamo rifugiati in una spiaggetta in cui ci ha entusiasmati anche solo fare snorkeling: si perché Gianluca ha l’occhio vispo e ci ha indicato una bella cernia, poi è bastato girarsi un attimo per vedere i colori delle donzelle, delle anemoni e dei paguri. Sono entusiasta, ma di prendere il sole proprio non ne ho voglia, preferisco camminare e mi avventuro con Roberto in un sentiero che si rivela più lungo del previsto, ma che ci fa godere di emozioni uniche, peccato non aver preso la macchinetta fotografica, anche se ho tutto ancora ben impresso nella mia mente. In una terra in cui essere allenati alle salite è essenziale, la cui circonferenza è poco più di 10 km, ho potuto ammirare in un solo pomeriggio i mille colori che essa racchiude: il verde dei fichi d’india e dei pini, il giallo, dell’erba bruciata dal sole e dei fiori spontanei, l’azzurro del mare sottocosta, il nero della roccia vulcanica, il blù del profondo del mare, l’arancione, del sole al tramonto, il bianco della spuma delle onde.

Le emozioni già il secondo giorno raggiungono l’apice di ciò che mi aspetta: nella tappa di rispetto della prima immersione (punta Galera) si è coronato il sogno d’Amore che ogni donna aspetta nella vita: la vista si annebbia, il cuore batte irrefrenabilmente, il respiro viene a mancare e le gambe si separano dal corpo immobilizzandosi, Roberto mi vuole per la vita e le mani tremanti segnano una x sul “Si”, che ne vale un’anello ed una promessa che presto ci vedrà uniti in matrimonio.

Stappiamo lo spumante sott’acqua, brindiamo al nostro Amore, al futuro che ci aspetta insieme.

Il futuro prossimo è la 1° immersione notturna, con tanto di Alicia Mirabiis e gamberetti, poi le altre immersioni diurne, con ricciole, barracuda e cernie le cui dimensioni e quantità sono senza uguali.

Non posso non menzionare i vari tipi di stella, le vacchette di mare, le flabelline, il paguro e la lepre di mare, con cui ho giocato, tornando anche un po’ bambina.

Se non siete mai stati ad Ustica correte perché ogni amico della natura si stupirà, ogni amico del mare ne rimarrà affascinato ed ogni subacqueo si innamorerà.

Ringrazio Michele per aver avuto pazienza, Luciano, per non aver mai pazienza, Lorenzo, Vita e Carla, perché ci sono sempre vicini, a Gianluca Tato Ettore, perché non c’è aperitivo senza di loro, Bruno e Raffi perché se avremo un video e delle foto ricordo sarà grazie a loro, Iole e Patrizia, perché si sono rivelate delle cuoche niente male, Betta, Simona, Daniela, Gigi, Guido e Fernanda, perché un piatto di pasta non ce l’hanno mai fatto mancare, Simone, perché magari fossero così tutte le guerre, Stefano e Rossella, perché Andrea la dice lunga, Alfredo, per le prime foto emozioni e Roberto, perché c’è.

(scritto da R. D'Ercole il 25 luglio 2011)

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